Il valore della resilienza - Silvia Mirandola

Il valore della resilienza: impariamo dalla natura

La piuma, immagine del brand di SouLike Coaching, è un elemento dotato di grande forza e potenza ma allo stesso tempo di flessibilità e morbidezza.

In molte culture dei popoli nativi viene considerata un simbolo di libertà e di cambiamento, di leggerezza d’animo e un simbolo di protezione. “Wings of change”, ali del cambiamento, è il pay-off che ho scelto per esprimere il messaggio profondo di questo spazio dedicato al nature-inspired coaching ed è proprio di cambiamento e di resilienza, e di come la Natura affronti le avversità e le perturbazioni, di cui vorrei parlarvi in questo primo articolo del mio blog.

COVID-19: un’accelerazione al cambiamento

Nel 2020 il mondo è stato scosso dalla pandemia di COVID-19 e nel giro di poche settimane l’intero sistema sociale, economico e sanitario è stato letteralmente sabotato da un frammento di RNA racchiuso all’interno di un involucro proteico, chiamato coronavirus 2 (SARS-Cov-2), che furtivo e silente infettava e invadeva le cellule epiteliali del nostro sistema respiratorio causando, in molti casi, effetti nefasti che tutti noi conosciamo.

L’infinitamente piccolo aveva dato origine alla devastazione e al ribaltamento dell’ infinitamente grande. Improvvisamente l’ago della bussola ruotava all’impazzata senza trovare il proprio Nord e l’intero genere umano è entrato nel reame dell’incertezza, dell’instabilità e del distanziamento sociale addentrandosi in una vera e propria crisi.

Mai come nel 2020, il termine VUCA (volatility, uncertainty, complexity, ambiguity) poteva essere lo slogan più adatto per descrivere l’entropia e, contemporaneamente, l’immobilità che si era venuta a generare nel nostro sistema socio-economico e sanitario.

Il valore della resilienza - Silvia Mirandola

Di fronte ad un evento catastrofico di portata mondiale, quel piccolo frammento genetico chiamato virus stava creando le condizioni che davano inizio ad una nuova fase storica e che, soprattutto, stava facendoci vedere come la medicina e la zoologia siano due branche scientifiche interdipendenti dove i fattori che condizionano il regno animale hanno effetti diretti ed indiretti anche sul genere umano.

Il virus era divenuto il pretesto per farci comprendere che era arrivato il momento di fermare il “dowloading” delle vecchie logiche del passato e che era giunto il momento di ridisegnare e di ripensare il nostro futuro.

Il virus ci ha costretti a cambiare! Abbiamo dovuto cambiare abitudini, i nostri ritmi, il modo di lavorare, il modo di rapportarsi agli altri, e abbiamo dovuto cambiare la lista delle nostre priorità. Molte cose che  nel periodo pre-COVID ritenevamo importanti e prioritarie improvvisamente erano divenute accessorie e futili.

Il cambiamento è divenuto la costante dei nostri giorni e la resilienza e l’adattamento sono divenute le capacità per eccellenza per sopravvivere e fare fronte ad una situazione di costante instabilità e disequilibrio. Adattarsi, non significa adeguarsi passivamente al contesto bensì connettersi e comprendere le nuove condizioni, coglierne le potenzialità e le risorse e ridisegnare la relazione con il proprio ambiente.

Il valore della resilienza - Silvia Mirandola

Natura e Resilienza

La Natura, nel corso di 3.8 miliardi di anni, ha dovuto affrontare un’infinità di cambiamenti sia a livello micro-(genetico) che a livello macroscopico (ecosistemico), continuando imperterrita il suo percorso per ripristinare “condizioni che conducono alla vita”. La Natura sa che la crisi, la perturbazione e gli eventi catastrofici sono parte dell’esistenza delle forme viventi.

La Natura, può quindi essere un modello ed un mentore, uno spazio di apprendimento o learning space, da cui apprendere lezioni di sopravvivenza e di ripristino del proprio equilibrio interno ed esterno.

In ecologia la parola resilienza è definita come la capacità di un’ecosistema di rispondere ad una perturbazione esterna resistendo al danno subito e rispristinando uno stato di stabilità. E’, in altre parole, la capacità dell’ecosistema di assorbire il trauma e di ripristinare le strutture e le funzioni iniziali.

Secondo l’approccio della Biomimicry, la disciplina che studia le strategie della Natura per risolvere problemi umani, la resilienza in Natura si basa sui seguenti elementi:

  • Diversità: presenza di specie diverse di organismi, di forme e processi multipli e di sistemi in grado di soddisfare bisogni diversi. La diversità comprende una varietà di risposte comportamentali, fisiche e fisiologiche a dei cambiamenti ambientali.
  • Rindondanza: la presenza di più di un organismo, sistema o specie in grado di espletare una certa funzione in modo tale che la perdita o la distruzione di uno di questi elementi non vada a compromettere la funzione stessa.
  • Decentralizzazione: i meccanismi che mantengono quelle funzioni sono distribuiti nell’intero sistema e non sono concentrati in un’unico punto o porzione di esso. In tal modo, in presenza di una perturbazione localizzata, verranno mantenute le parti vitali del sistema stesso.
  • Auto-rinnovamento e auto-riparazione: gli organismi hanno la capacità di generare nuove cellule, di sanare le ferite, di rigenerare organi danneggiati in risposta a dei danni provocati da virus, batteri e altri agenti patogeni o meccanici.

 

Prendiamo l’esempio di una foresta devastata da un incendio, un episodio che purtroppo negli ultimi anni si è ripetuto in molte parti del mondo, riducendo drasticamente i polmoni della terra.

I passaggi, in maniera sintetica, sono i seguenti:

  • Foresta di alberi
  • Arrivo di una perturbazione esterna (es. un incendio)
  • Il fuoco distrugge la vegetazione.
  • Il fuoco si lascia alle spalle il vuoto, ma non distrugge il suolo, ed i semi (riserve di vita) in essi contenuti.
  • L’erba e le piante erbacee sono le prime a ricrescere.
  • Piccoli cespugli ed arbusti iniziano a colonizzare le aree pubbliche.
  • Delle piante sempreverdi a crescita veloce cominciano a popolare il terreno e altre piante, che prediligono le zone ombreggianti (specie sciafile), crescono al riparo della chiome delle prime.
  • Le piante a rapida crescita ma intolleranti dell’ombra pian piano muiono lasciando spazio ai grandi alberi decidui. L’ecosistema è tornato ad uno stato simile a quello iniziale.

 

In ecologia, questo processo per il ripristino di uno stato di equilibrio di un ecosistema viene chiamato “successione ecologica”. I fattori che determinano il successo di una specie durante una “successione” sono determinati:

  • dall’abbondanza e dalla dispersione dei semi
  • micro-clima
  • dalla consistenza e dalle caratteristiche del suolo

 

In seguito ad un’evento catastrofico, la Natura va quindi a ripristinare un ecosistema costruendo dal basso verso l’alto, partendo da specie a rapida diffusione e crescita dando spazio poi con il passare del tempo, a specie più complesse, a crescita lenta e più resistenti e longeve (gli alberi ad alto fusto). I semi (le riserve di potenziale), la diversità e tutte le caratteristiche di resilienza, sopra descritte, sono fondamentali per il ripristino di un ecosistema dopo un evento catastrofico.

 

Domande di NATURE-INSPIRED COACHING

  • Dove hai visto il valore aggiunto della diversità in questo ultimo anno?
  • Che cos’è per te la diversità nel tuo eco-sistema familiare e/o lavorativo?
  • Come puoi garantire ed ottimizzare la diversità nel tuo eco-sistema?
  • Qual è la successione ecologica che metteresti in atto per andare a ricostruire il tuo ecosistema interiore ed esteriore?
  • Quali sono le tue riserve di potenziale (semi) che possono permetterti di ricostruire e ricostruirti dopo un evento catastrofico?
  • Qual è il terreno migliore per fare ricrescere e nutrire te stesso o i tuoi sogni/progetti?
  • Quali sono le “specie a rapida crescita” (progetti, persone, investimenti) che ti aiuterebbero ad arricchire il terreno per accogliere in un secondo momento “le specie più durature e longeve”?

Ti propongo un piccolo esercizio aggiuntivo: prova a pensare ad altri esempi di Resilienza in Natura (piante, animali, ecosistemi) e chiediti quali sono le strategie che quel mentore ha messo in atto per essere resiliente e cerca poi di tradurle ed applicarle alla tua situazione.

Buona esplorazione.

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