Stiamo vivendo un momento storico di grande incertezza e instabilità, un momento in cui i vecchi modelli di business stanno fortemente vacillando sotto la pressione impellente di nuove forze che invitano ad adattarsi al cambiamento, a lasciare andare logiche egosistemiche basate sulla gestione gerarchica, sull’individualismo e sul profitto.
Secondo il Prof Sharmer del MIT di Boston, lo scenario storico a cui stiamo assistendo è il risultato di tre grandi “separazioni” del genere umano:
Per potere affrontare le sfide del XXI secolo bisogna cambiare rotta, ritornare alla fonte, rivolgersi a colei che per secoli ha affrontato il cambiamento trovando soluzioni che hanno favorito le transizioni e la prosperità collettiva.
C’è bisogno di leader in grado di abbracciare il cambiamento, di integrare la diversità, di essere vulnerabili per aprire la strada all’innovazione.
Il nature coaching, secondo la Nature Coaching Academy di Diana Tedoldi, è un approccio al coaching sviluppato in connessione con la natura (non cioè in semplice “presenza” della natura) e volto a restituire l’essere umano alla sua innata capacità di riflettersi nella Natura, e di recuperare la consapevolezza della propria interconnessione e interdipendenza con il resto del mondo permettendoci quindi di affrontare e sostenere il cambiamento.
Nella pratica del Nature coaching, la Natura è co-coach: il ruolo del coach umano è di facilitare il dialogo maieutico del cliente con la propria natura interiore, attraverso la connessione con le forme viventi fuori di sé.
La pratica consiste in esercizi di connessione con la Natura, di Shinrin-Yoku (bagno di Foresta), di osservazione e ascolto profondo e di risveglio dell’intelligenza somatica.
Il corpo quindi diventa un organo “sensoriale” altamente specializzato e dotato di un’intelligenza intrinseca che è capace di apprendere, di orientare, di farci connettere all’ambiente esterno e di diventare bussola interna di auto-consapevolezza e crescita.
Ad iniziare negli anni ’90, la letteratura scientifica ha iniziato a popolarsi di dati di ricerche scientifiche che dimostrano gli effetti positivi che esperienze di connessione con la natura (es: Shinrin-Yoku) apportano al benessere fisico e psicologico.
Nel 1990 il prof Yoshifumi Miyazaki di Tokyo dimostrò che i livelli dell’ormone dello stress, il cortisolo, risultavano essere inferiori in soggetti che camminavano nella foresta.
Oltre a questo, altri studi hanno dimostrato molteplici benefici tra cui:
In collaborazione con il progetto Biomimicry for Bussiness si organizzano incontri individuali o di team, in luoghi di valore naturalistico dove praticare:
I partecipanti potranno vivere un viaggio nel silenzio, nel potere della Natura, nel potere del gruppo ma soprattutto un viaggio meraviglioso in sè stessi che donerà una nuova consapevolezza e dei nuovi strumenti per:
Le pratiche esperienziali di Nature coaching sono particolarmente adatte per: